Verona (martedì, 18 febbraio 2025) – La città di Verona è al centro di un acceso dibattito riguardo allo sviluppo del suo centro storico. Un gruppo di comitati e associazioni ambientaliste ha chiesto a gran voce al Comune di fermare i progetti previsti dal vecchio Piano degli Interventi, in attesa dell’adozione del nuovo Piano di Assetto del Territorio (Pat).
di Monia Settimi
Il motivo del malcontento? L’ipotesi di trasformare alcune delle zone più caratteristiche della città in alberghi di lusso, un’iniziativa che sta sollevando molte preoccupazioni tra i cittadini.
In particolare, il Quadrilatero – un’area compresa tra Via Garibaldi, Vie Emilei, Via San Mamaso e Via Sant’Egidio – potrebbe diventare il nuovo cuore turistico di Verona, con l’apertura di una lussuosa struttura ricettiva, alimentando il timore che la città stia perdendo la sua identità storica a favore di un’eccessiva commercializzazione del centro.
Le associazioni ambientaliste non nascondono la loro frustrazione nei confronti del vecchio Piano degli Interventi, accusato di aver contribuito al consumo di suolo e alla nascita di grandi centri commerciali che hanno fallito e lasciato spazi ormai abbandonati e degradati. «Il piano urbanistico attuale ha avuto effetti devastanti sulla nostra città – spiegano i gruppi coinvolti, tra cui Legambiente Verona, Italia Nostra e Comitato Asma – Per anni il territorio è stato trasformato senza visione e ora siamo costretti a fare i conti con i suoi fallimenti».
Le polemiche si intensificano quando si considera la volontà del Comune di andare avanti con i progetti già avviati, nonostante il piano di riassetto sia in fase di revisione. Alberghi di lusso, aree logistiche come quella della Marangona e altre iniziative legate alle amministrazioni precedenti sono visti come un retaggio di un passato che, secondo i comitati, non ha più ragione d’essere.
Con l’obiettivo di fermare questo processo, le associazioni chiedono che ogni progetto venga sospeso fino alla definitiva adozione del nuovo Pat e che venga aperto un dialogo reale e trasparente con i cittadini. La proposta è quella di costruire una Verona più verde, più vivibile e più sostenibile, in grado di rispondere ai cambiamenti climatici e ai temi della biodiversità.
L’appello finale delle associazioni è chiaro: è il momento di fermarsi e riflettere. Il futuro della città non può essere deciso senza un ampio coinvolgimento di tutti, perché Verona ha bisogno di un’amministrazione partecipativa, capace di progettare un futuro sostenibile e rispettoso del suo patrimonio storico e naturale. Un passo in avanti che non può più essere rimandato.
Last modified: Febbraio 18, 2025