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Rissa al Pronto Soccorso di Borgo Trento: pazienti si affrontano con sedie e stampelle

Verona (lunedì, 7 aprile 2025) — Tensione e violenza in ospedale: nella serata di giovedì 3 aprile, due pazienti in attesa al Pronto Soccorso di Borgo Trento, a Verona, sono venuti alle mani. Le immagini, finite in rete, mostrano sedie rovesciate, urla, e persino l’uso di una stampella come arma improvvisata. A fermare la lite non è stata la sicurezza, ma medici e infermieri, costretti a intervenire per sedare lo scontro.

di Chiara De Santis

L’episodio si è verificato poco dopo le 21, all’interno della sala d’attesa dell’ospedale veronese, già noto per le lunghe attese e per le condizioni di forte stress a cui è sottoposto il personale. Il video, rapidamente circolato sui social, documenta l’intervento concitato degli operatori sanitari che, senza l’ausilio della vigilanza presente ma inattiva, hanno diviso i pazienti coinvolti. Nessuno di loro avrebbe riportato gravi ferite, ma lo scontro ha sollevato ancora una volta l’allarme sulla sicurezza all’interno delle strutture sanitarie cittadine.

A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato Stefano Gottardi, segretario provinciale della UIL FPL di Verona, che da tempo chiede un potenziamento concreto del presidio di sicurezza all’interno del pronto soccorso. «Siamo costretti ad assistere all’ennesima scena inaccettabile – ha dichiarato –. I pazienti, esasperati da ore d’attesa, finiscono per perdere il controllo, e a dover gestire le emergenze non sono gli addetti alla vigilanza, ma medici, infermieri e OSS. È un paradosso che si ripete e che non possiamo più tollerare».

Non si tratta di un caso isolato. Solo qualche settimana fa, nello stesso ospedale, un uomo ha devastato un reparto aggredendo il personale sanitario. Una situazione critica che, secondo il sindacato, si aggrava nelle ore serali e notturne, quando la presenza delle forze dell’ordine viene meno. «Durante il giorno è presente la Polizia di Stato, ma di sera tutto scompare. Le guardie giurate in servizio, spesso impreparate, non sono sufficienti a garantire la sicurezza di pazienti e operatori», ha aggiunto Gottardi.

L’episodio, che ha colpito profondamente anche l’opinione pubblica, ha riacceso il dibattito sulla necessità di un piano di sicurezza strutturato nei pronto soccorso. Mentre cresce il malcontento tra il personale sanitario, che si dice stanco e abbandonato, cittadini e istituzioni si interrogano su come evitare che simili episodi si ripetano.

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Last modified: Aprile 7, 2025
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