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Peste suina africana: focolai alle porte di Verona

Verona (venerdì, 11 aprile 2025) — La Peste Suina Africana (PSA) sta allarmando il Nord Italia, con focolai che si avvicinano sempre più alla provincia di Verona. Il settore suinicolo, che conta 100.000 posti di lavoro e una filiera da 13 miliardi di euro, è messo seriamente a rischio. L’appello di Coldiretti è chiaro: bisogna intensificare la caccia ai cinghiali per fermare la diffusione del virus, che minaccia non solo la salute animale, ma anche l’economia agricola locale e nazionale.

di Chiara De Santis

Il 9 aprile 2025, a Sona, si è svolto un incontro organizzato dalla Regione Veneto per affrontare l’emergenza della Peste Suina Africana, che sta colpendo duramente il Nord Italia. Il virus, sebbene non contagioso per l’uomo, sta mettendo in ginocchio l’intero comparto suinicolo, fondamentale per l’economia nazionale. La PSA ha già abbattuto centomila maiali nel 2024, con un impatto devastante su milioni di animali e sull’intera filiera produttiva.

Presenti all’incontro erano rappresentanti delle istituzioni locali e di Coldiretti, che hanno sottolineato come la situazione stia diventando insostenibile. La Peste Suina Africana si sta rapidamente diffondendo tra i cinghiali, i quali sono veicolo del virus, aumentando così la velocità di contagio tra i suini. Solo in Veneto, nel 2024, sono stati abbattuti circa 6.000 cinghiali, ma per arginare il problema è necessario raddoppiare gli abbattimenti, puntando a 13.400 esemplari da eliminare in tutta la regione.

La filiera suinicola, che include 150 allevamenti suini nella provincia di Verona, rappresenta un valore economico significativo, producendo annualmente 310.000 suini destinati principalmente all’ingrasso. Coldiretti ha evidenziato che questo settore impiega 100.000 persone e sostiene una produzione che vale circa 13 miliardi di euro. La situazione critica potrebbe causare il collasso di numerose aziende agricole, già provate dalla crisi.

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Last modified: Aprile 11, 2025
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