Verona (lunedì, 28 aprile 2025) — Non solo incidenti mortali: il lavoro nasconde rischi meno visibili, ma altrettanto gravi. A Verona, nel 2024, le denunce di malattie professionali sono aumentate del 22,2% rispetto all’anno precedente, in linea con una tendenza nazionale preoccupante. A lanciare l’allarme è il Gruppo Scudo, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, ricordando l’urgenza di rafforzare la prevenzione per tutelare i lavoratori.
di Chiara De Santis
Nel 2024, le malattie professionali denunciate in Italia sono state 88.499, con una crescita del 22% rispetto al 2023. In Veneto le segnalazioni sono aumentate del 19%, mentre a Verona l’incremento è stato ancora più marcato: da 816 casi a 981, con una variazione del 22,2%. Il dato è stato diffuso dal Gruppo Scudo, realtà di riferimento nel Nordest per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che ha evidenziato come i problemi di salute più comuni riguardino il sistema osteomuscolare, a causa di posture scorrette, carenze ergonomiche e movimenti ripetitivi. A destare preoccupazione sono anche le patologie oncologiche, in particolare quelle cutanee e delle vie urinarie, ancora diffuse in regione.
“La drammaticità delle morti sul lavoro non deve far passare in secondo piano l’impatto delle malattie professionali – ha dichiarato Andrea Pez, amministratore delegato del Gruppo Scudo –. È fondamentale investire continuamente nella formazione, nella prevenzione e nell’adozione di strumenti adeguati. Anche errori apparentemente banali, se reiterati, possono evolvere in patologie invalidanti, con gravi ricadute su lavoratori, aziende e comunità”.
La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, celebrata in questi giorni, rappresenta un’occasione per riflettere su come rafforzare le tutele, specie in un contesto come quello scaligero dove, accanto ai dati sulle morti sul lavoro, emerge con forza anche l’allarme delle malattie professionali.
Last modified: Aprile 28, 2025