A Verona si ridefinisce l’utilizzo degli immobili abbandonati e delle aree degradate più a rischio in città. Il Comune ha adottato una nuova strategia per concordare gli interventi con i proprietari degli immobili nelle aree interessate.
Sono stati identificati circa 30.000 immobili con aree di riferimento. Alcuni sono a rischio di maggiore degrado, come le ex Officine Cardi al Chievo e le aree lungo via Gardesane, per cui potrebbe essere necessaria una diffida per la messa in sicurezza dell’immobile in caso di mancata collaborazione da parte dei proprietari.
Se la diffida non viene rispettata, si emette un’ordinanza urgente, con la possibilità di denunce penali in caso di mancato rispetto, episodio già verificatosi con due aree specifiche, l’ex deposito della Stazione di Porta Vescovo e le ex Officine Falconi.
L’iter procede in parallelo sugli immobili momentaneamente dismessi di proprietà del Comune, come le ex Piscine Lido, che nei prossimi mesi saranno demolite in vista di un uso temporaneo degli spazi attraverso la co-progettazione con i cittadini e degli stabili all’interno del giardino Raggio di Sole, in passato adibiti a punto di ristoro e per cui si sta ora definendo un uso sociale.
di Rossana Rizzitelli
Last modified: Febbraio 2, 2024