Il geologo Sottani è comparso davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza, il 1° febbraio, per il processo relativo all’inquinamento dell’acqua. Coinvolte le province di Vicenza, Verona e Padova. Non solo Pfas e GenX, ma anche sostanze benzotrifluoriche (Btf) e Pfoa sarebbero state rilevate in concentrazioni molto alte nella falda acquifera sottostante lo stabilimento Miteni.
di Rossana Rizzitelli
Dalla deposizione di Sottani, Miteni avrebbe saputo della diffusione del grave inquinamento già a partire dal 1998, anno in cui commissionava a Ingeo, avvalendosi del supporto professionale di Sottani e Chendi, la realizzazione di una barriera di emungimento allo scopo di filtrare le acque inquinate.
Sottani, a partire dal 2001, è stato fra gli esperti di acque sotterranee che hanno condotto il progetto Giada, animato da uno spirito di ricerca, per mettere a disposizione dei committenti una serie di informazioni qualitative e quantitative della falda idrica.
Nello studio è stata considerata una rete di 60 pozzi, sia pubblici che privati, nelle cui acque campionate venivano individuati picchi di Btf di oltre 150 mg per litro, con un trend in aumento dal 2003 al 2009.
Una consapevolezza della gravità della situazione ribadita nel report conclusivo del progetto Giada, entrato nella disponibilità dei vertici di Miteni a fine 2010: sotto il profilo della causalità idrogeologica, si individuava già nell’azienda la fonte emissiva del grave inquinamento.
Last modified: Febbraio 6, 2024