Una volta si diceva “mazzate e panelle fanno i figli belli”. Pare proprio che una certa severità manesca sia sempre stata tollerata, e quasi incoraggiata, per l’educazione dei figli. D’altronde, molti potrebbero ricordare episodi personali di una simile pedagogia dal colpo facile.
di Nicola De Dominicis
Ma i tempi cambiano, forse in meglio o in peggio, comunque cambiano, e così in questi giorni il Tribunale scaligero , nella persona del giudice Raffaele Ferraro, ha condannato una donna, impiegata pubblica, non solo a un risarcimento, ma anche a un periodo di detenzione di tre anni e sei mesi, per essere stata troppo manesca verso i due figli adolescenti.
Il risarcimento ammonta a 12.500 euro a testa, oltre ad altri 2.000 per l’ex marito. Ma non finisce qui, perché la sentenza prevede poi l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e la sospensione per 7 anni dalla responsabilità genitoriale.
La condanna potrà forse sembrare troppo severa, eppure, a quanto appurato dalle indagini, considerando che i fatti risalirebbero alla primavera del 2020, la donna avrebbe esercitato un vero e proprio regime del terrore, non solo fisico, ma soprattutto psicologico.
Basti dire che la donna pare fossa solita colpire i figli se questi facevano cigolare una porta del bagno in casa durante il riposo pomeridiano di lei.
Intanto i due ragazzi sono stati affidati ai fratelli dell’ex marito, mentre l’avvocato della donna, l’avvocato Matteo Nicoli, ha già annunciato appello quando, tra 90 giorni, verranno depositate le motivazioni della sentenza.
Ma tralasciamo per un attimo gli avvenimenti, senza dubbio gravi, e concentriamoci sulla sostanza della vicenda: la violenza gratuita. L’educazione di un figlio non può giustificare modi impulsivi, schiaffi o peggio. Se il tema del bullismo è oggi un problema assai sensibile, pare proprio che esista una figura ibrida: il genitore bullo che abusa del suo ruolo per scaricare su figli e figlie ansie frustrazioni.
Anche per questi bulli occorre giustizia, insieme a comprensione e attenzioni psicologiche. La violenza ha mille forme, non esistono, mostri e vittime, ma persone da aiutare, capire e certo anche fermare, compresi i “bullo genitori” che rischiano di far crescere altri bulli in una catena senza fine e che, invece, dobbiamo spezzare.
Last modified: Febbraio 8, 2024