La serata di venerdì 1° marzo ha visto la piazza dei Signori a Verona animarsi di proteste contro l’uso della forza in occasione di manifestazioni pacifiche. L’evento, iniziato alle 18, è stato organizzato da Udu Verona e Rete degli Studenti Medi, con il supporto di altre associazioni studentesche, per denunciare gli episodi di violenza fisica da parte delle autorità contro gli studenti.
di Davide Lettera
Zoe Zevio, esponente della Rete degli Studenti Medi, ha criticato l’azione delle forze dell’ordine durante le recenti proteste, sottolineando come l’impiego di manganelli per disperdere i partecipanti evidenzi la fragilità del diritto di manifestare. Questi episodi sono stati descritti come la punta dell’iceberg di una situazione in cui le leggi come il Decreto Rave e il Decreto Ecovandali mirano a sopprimere la voce di chi si alza contro l’attuale crisi climatica e le politiche governative.
Laura Bergamin, coordinatrice dell’Udu di Verona, ha ampliato il discorso alla questione dei diritti umani, facendo riferimento alle condizioni nelle carceri italiane e nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), oltre a criticare la narrazione sui conflitti in Palestina. La manifestazione si è proposta di affermare la solidarietà umana contro ogni forma di discriminazione e violenza.
L’evento ha rappresentato un momento di forte mobilitazione giovanile, con un chiaro messaggio: la necessità di difendere la libertà di espressione e di protesta come fondamentali in una società democratica. La comunità studentesca ha espresso il proprio dissenso non solo verso le specifiche politiche nazionali ma anche in difesa di una visione di umanità unita e solidale.
Last modified: Marzo 4, 2024