In occasione dell’inaugurazione del secondo stralcio della tangenziale Grezzanella in via Mantova, si è venuto a formare un presidio di centinaia di manifestanti in opposizione ai progetti di discarica dell’amianto a Valeggio sul Mincio e a Villafranca.
di Rossana Rizzitelli
Centinaia di manifestanti hanno espresso al Presidente Zaia le loro preoccupazioni sul rischio che l’amianto venisse depositato in prossimità delle loro abitazioni, nello specifico una discarica a Caluri, nel comune di Villafranca, e l’altra a Ca’ Balestra, nel comune di Valeggio.
Alla manifestazione anche qualche trattore e un gruppo di agricoltori in attesa dell’arrivo del Presidente. Erano presenti le tute bianche degli ambientalisti e i grandi striscioni contro i progetti di discarica avanzati da un privato. I manifestanti sono riusciti a ottenere un dialogo con Zaia, il quale ha specificato di aver richiesto la loro presenza all’interno della Commissione a Venezia per la valutazione dei rischi ambientali. Il dissenso della cittadinanza si riferisce soprattutto alla poca distanza – meno di 10 chilometri – tra le due discariche. L’intervento dei manifestanti ha così oscurato l’apertura del cantiere della Grezzanella.
Le discariche per lo smaltimento dei rifiuti di amianto non sono una soluzione a lungo termine, ma che per via della resistenza delle fibre viene a crearsi una problematica che grava anche sulle generazioni future. Pertanto è necessario mettere in campo soluzioni efficaci per l’inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto.
Queste le richieste che i rappresentanti dei Comitati presenteranno direttamente presso la Commissione V.I.A.:
- il ripristino dell’art. 15, comma 4, DGR. 988/22 alla sua versione originaria del 2015:
- sospendere l’attuazione dei progetti contemporaneamente in corso, come nel caso di Valeggio e Villafranca, mentre l’art. 15 precisa che la sospensione è prevista solamente se è già attivo o in fase post-operativa un impianto a meno di 10 chilometri;
- l’esclusione delle zone di ricarica delle falde acquifere e quelle instabili, esondabili e alluvionabili come sito per la creazione di impianti per lo smaltimento di amianto;
- il finanziamento di uno studio valutativo per attuare alternative al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto.