L’allarme Dengue scuote il Sudamerica, con un significativo aumento dei casi di questa infezione trasmessa dalla zanzara tigre. L’Italia, in particolare il Veneto, risente di questa situazione a causa degli intensi scambi commerciali e turistici con i Paesi colpiti. Per fronteggiare il rischio, il ministero della Salute italiano ha elevato il livello di allerta, richiedendo controlli accresciuti negli scali aeroportuali per prevenire l’introduzione delle zanzare portatrici.
di Davide Lettera
Contrariamente al Covid-19, la febbre Dengue non si propaga da persona a persona, ma attraverso le punture di zanzare infette. Fino ad ora, il Veneto ha registrato 30 casi “importati” di Dengue, tutti rientrati dall’estero con la malattia. Nonostante un’epidemia registrata nella regione nel 2020, le autorità sanitarie ritengono che il rischio di una nuova ondata sia basso, grazie anche alla disponibilità di un vaccino presso Negrar da dicembre, con una ventina di persone già vaccinate.
La prevenzione rimane fondamentale per contrastare la diffusione della Dengue, con la raccomandazione di utilizzare repellenti, indossare abiti protettivi, e installare zanzariere. Non esistendo una cura specifica, il trattamento si concentra sul supporto sintomatico, con riposo, antipiretici, e idratazione per alleviare i sintomi, che includono febbre alta, dolori muscolari, nausea, e vomito.
La Dengue è una malattia virale conosciuta da oltre due secoli, prevalentemente diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali. La sua trasmissione avviene tramite le zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus, con l’uomo come ospite principale del virus. Negli ultimi decenni, l’incremento dei viaggi e degli scambi commerciali ha favorito la diffusione della malattia anche nei Paesi dell’emisfero nord, ponendo nuove sfide per la salute pubblica globale.
Last modified: Febbraio 17, 2024