Verona (lunedì, 14 aprile 2025) — È stato un pomeriggio movimentato quello di domenica 13 aprile per i vigili del fuoco del distaccamento di Bardolino. Intorno alle ore 16.25, alcuni turisti presenti lungo la passeggiata del porto hanno notato un cigno in evidente difficoltà nelle acque del Lago di Garda. L’animale, visibilmente stanco e disorientato, galleggiava senza riuscire a muoversi: un amo da pesca era conficcato nel becco, con il filo ancora attorcigliato, impedendogli qualsiasi movimento.
di Chiara De Santis
La segnalazione è arrivata alla sala operativa dei pompieri scaligeri, che hanno attivato una squadra di pronto intervento. In pochi minuti, un’autobotte e un gommone si sono diretti sul luogo della segnalazione per procedere al soccorso del volatile, considerato in gravi condizioni.
I pompieri hanno operato con precisione e delicatezza per liberare l’animale, che non ha opposto resistenza, segno evidente del suo stato di sofferenza. Il cigno è stato issato a bordo del mezzo nautico e affidato alle cure dei soccorritori, che sono riusciti a rimuovere l’amo e il filo senza ulteriori danni. L’intervento si è concluso nel giro di un’ora, con il ritorno in sicurezza del personale e dei mezzi in sede.
L’abbandono di attrezzature da pesca o rifiuti lungo le rive rappresenta un pericolo concreto per la fauna selvatica del Garda. «Anche un gesto che può sembrare banale può mettere a rischio la vita degli animali che abitano queste acque – sottolineano i vigili del fuoco –. La collaborazione tra cittadini e istituzioni si conferma fondamentale per garantire la tutela dell’ambiente».
Il cigno, una delle presenze più amate e simboliche del lago, è tornato libero, ma l’appello alla responsabilità resta forte.
Last modified: Aprile 14, 2025
