Il panorama scolastico del Veronese si prepara ad affrontare un significativo calo di studenti per l’anno scolastico 2024/2025, con una notevole riduzione delle iscrizioni che colpisce soprattutto le scuole medie. Secondo i dati preliminari diffusi dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, si prevede un inizio dell’anno con quasi 3mila studenti in meno, evidenziando un trend di calo che interessa tutta la regione ma che vede Verona particolarmente interessata.
di Davide Lettera
Le cifre, basate sulle iscrizioni registrate fino al 12 febbraio, mostrano una diminuzione trasversale che va dalle scuole primarie alle secondarie di secondo grado. In dettaglio, le scuole statali primarie contano 407 iscrizioni in meno rispetto all’anno precedente, mentre le secondarie di primo grado registrano il calo più marcato con 911 iscrizioni in meno. Anche le scuole secondarie di secondo grado non sono esenti, con una leggera diminuzione di 57 iscrizioni. Complessivamente, la provincia di Verona vede ridursi il proprio corpo studentesco di 1.375 unità nelle scuole statali, cifra che si avvicina alle 3mila unità considerando anche i dati parziali delle scuole paritarie.
Un elemento di particolare interesse è rappresentato dalle preferenze espresse per gli indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado. La maggior parte degli studenti veronesi ha optato per i licei (48,2%), seguiti dagli istituti tecnici (38,3%) e professionali (12,3%). Tra i licei, lo scientifico si conferma l’indirizzo più gettonato a livello regionale, seguito da scienze umane, linguistico, artistico e classico.
Tuttavia, a sorprendere è il dato relativo al Liceo del Made in Italy, una novità introdotta di recente che ha raccolto solo sei iscrizioni in tutta la regione, configurandosi come un vero e proprio flop. Questo risultato pone interrogativi sulla capacità di attrazione di nuovi indirizzi di studio e sulla necessità di rivedere strategie di promozione e orientamento per rispondere meglio agli interessi e alle aspettative degli studenti e delle loro famiglie.
L’analisi di queste tendenze è cruciale per le autorità educative locali e regionali, al fine di adattare l’offerta formativa alle esigenze del territorio e garantire un’educazione di qualità che sia in grado di preparare efficacemente i giovani alle sfide future.
Last modified: Febbraio 15, 2024