Verona (giovedì, 3 aprile 2025) — Un ristorante trasformato in una centrale dello spaccio e camerieri costretti a effettuare consegne illecite. È quanto emerso dall’inchiesta che ha portato alla condanna di dodici persone per un totale di quasi 40 anni di reclusione e oltre 200mila euro di multe. Il locale “Mare del Sud” di San Floriano, utilizzato come base logistica per la distribuzione di cocaina, è stato posto sotto sequestro dalle autorità.
di Chiara De Santis
L’operazione, coordinata dal pubblico ministero Eugenia Bertini, ha preso avvio nell’aprile dello scorso anno e ha portato all’arresto di 14 persone, tra cui i proprietari del ristorante, Christian Placonà e Barbara Marrazzo. Secondo le indagini, il locale era il centro nevralgico di un vasto giro di spaccio: attraverso un codice in codice che includeva termini come “torta” e “pasta per i denti”, venivano raccolti gli ordini da una rete di clienti. I camerieri, talvolta con la forza, erano costretti a effettuare le consegne.
Le pene più severe sono state inflitte ai due gestori: Placonà dovrà scontare 7 anni di reclusione e pagare una multa di 30.662 euro, mentre Marrazzo è stata condannata a 3 anni e 10 mesi con un’ammenda di 14.866 euro. Condanne significative anche per altri imputati, con pene variabili tra i 3 e i 5 anni di carcere. Nel seminterrato del locale sono state trovate armi clandestine e ingenti quantità di stupefacenti, confermando la portata dell’attività criminale.
L’inchiesta ha svelato un’organizzazione ben strutturata, con fornitori albanesi e una gestione che garantiva continuità all’attività illecita nonostante precedenti arresti. Gli inquirenti stimano che il giro d’affari del traffico di cocaina orbitante attorno al ristorante fosse di circa mezzo milione di euro. Con le condanne pronunciate, la giustizia ha inflitto un duro colpo a questa rete di spaccio radicata tra Verona e la Valpolicella.
Last modified: Aprile 3, 2025
