COLOGNOLA AI COLLI (lunedì, 10 marzo 2025) – Il futuro di Vetrerie Riunite a Colognola ai Colli è più incerto che mai. Dopo un incontro cruciale del 5 marzo, l’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan ha lanciato un appello urgente per una maggiore trasparenza e chiarezza da parte dell’azienda, che sta affrontando una profonda crisi.
di Monia Settimi
Il tavolo di crisi ha messo a confronto i vertici aziendali, Confindustria Verona, i sindacati Filctem CGIL e Uiltec UIL, e i rappresentanti dei lavoratori, ma il piano di rilancio presentato sembra ancora in sospeso e privo di dettagli concreti.
Mantovan ha spiegato che la situazione è grave, con un possibile ridimensionamento dell’attività che potrebbe compromettere circa 100 posti di lavoro a Colognola ai Colli, e ulteriori 50 esuberi a Borromini, l’azienda collegata a Vetrerie Riunite, che ha già avviato una procedura di licenziamento collettivo. Tuttavia, nonostante le voci su questi numeri, l’azienda non ha ancora comunicato ufficialmente la quantità di esuberi, alimentando così l’incertezza.
L’assessore non ha nascosto il suo disappunto per la mancanza di dati concreti da parte dell’azienda: “Senza numeri certi, è difficile capire la portata di ciò che ci viene proposto. Non possiamo accettare che un piano di rilancio si basi solo su un pesante ridimensionamento senza ulteriori spiegazioni.”
Mantovan ha quindi chiesto con fermezza che l’azienda fornisca i dettagli essenziali del piano industriale, affinché le soluzioni proposte siano comprensibili e credibili. Un altro passo importante, ha aggiunto, sarà coinvolgere i proprietari dell’azienda e i società d’investimento portoghesi nel prossimo incontro, in modo da affrontare insieme le sfide legate alla crisi, considerando l’impatto diretto sui lavoratori del territorio e il legame funzionale tra Vetrerie Riunite e Borromini.
La priorità, ha ribadito l’assessore, è tutelare i posti di lavoro e ridurre al minimo le conseguenze sociali della crisi. Il governo regionale è pronto a fare la sua parte, ma è cruciale che l’azienda prenda sul serio le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori.
Last modified: Marzo 10, 2025