Verona è stata teatro di un amaro episodio di furto ai danni dell’ex campione olimpico di tiro a segno, Roberto di Donna, nella casa paterna situata vicino allo stadio. I malviventi hanno sottratto non solo denaro ma anche i simboli più preziosi della carriera dell’atleta: due medaglie, una d’oro e una di bronzo, vinte durante i Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996.
di Davide Lettera
Roberto di Donna, che attualmente ricopre il ruolo di commissario tecnico della Nazionale, ha espresso il suo profondo dolore per la perdita: «Queste medaglie rappresentavano non solo un trionfo sportivo ma un frammento essenziale della mia vita. Sebbene sostenga che le porto nel cuore, l’assenza fisica di questi riconoscimenti mi priva della possibilità di rivivere quelle indimenticabili emozioni. La speranza di ritrovarle persiste, seppur flebile».
Il furto è stato orchestrato da una coppia di malintenzionati che, fingendosi conoscenti della famiglia, sono riusciti a ingannare l’anziana madre dell’ex atleta e a guadagnarsi l’accesso all’abitazione. Mentre uno dei due intratteneva la donna con chiacchiere, l’altro ha eseguito il furto dei trofei e di una somma di denaro.
L’evento ha lasciato una ferita nell’animo di Di Donna e ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza nella zona dello stadio di Verona. L’ex campione e la sua famiglia, nonostante il dolore e la perdita, si aggrappano alla speranza, pur tenue, di recuperare i simboli di una vita dedicata allo sport e al successo olimpico.
Last modified: Marzo 7, 2024