LEGNAGO (sabato 13 aprile 2024) – La vicenda della clinica privata di Legnago, che eroga prestazioni sanitarie a pagamento per codici minori di gravità, ovvero bianchi, tramite il servizio di “Pronto Soccorso privato”, è stata argomento dell’ultima seduta del Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Verona.
di Rossana Rizzitelli
Il tema dell’offerta privata nel campo della medicina d’emergenza, come ricorda il presidente Carlo Rugiu, si sta diffondendo in tutta Italia, agevolata dal numero sempre crescente di utenti arrabbiati di fronte alle lunghe attese nei punti di accesso degli ospedali pubblici.
Bisogna tener conto dei bisogni complessi di chi accede al Pronto soccorso, in quanto un codice bianco assegnato a un paziente che arriva accusando mal di pancia può diventare, dopo gli accertamenti, una diagnosi più precisa per cui non tutte le strutture sono attrezzate o autorizzate a intervenire.
Il 50% delle visite specialistiche e il 30% degli accertamenti diagnostici sono pagati privatamente. Non sono ancora previste misure strutturali volte a correggere la crisi che ha colpito il personale del sistema sanitario pubblico, in particolare medici e infermieri.
In base a queste considerazioni, il Consiglio dell’Ordine di Verona ha sottoscritto l’appello “Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico”, formulato da quattordici esponenti del mondo della sanità e della scienza, fra cui il Premio Nobel Giorgio Parisi. Inoltre l’invecchiamento della popolazione richiede terapie croniche ambulatoriali, un’assistenza domiciliare capillare e una presa in carico multidisciplinare. Rugiu invita la classe politica a non considerare la Sanità un costo, ma un investimento per un Servizio Sanitario universale.
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