ITALIA (martedì 4 giugno 2024) – La Generazione Z, composta dai nati tra il 1997 e il 2021, sta rivoluzionando il mondo del lavoro mettendo al centro il work-life balance. Secondo CVapp, piattaforma online per la creazione di curriculum e lettere di presentazione, il 58% dei Gen Z soffre di burnout, evidenziando l’importanza di un equilibrio tra vita professionale e privata.
di Francesco Catania
I social media sono il mezzo attraverso cui esprimono le loro frustrazioni lavorative, con trend su TikTok come “Quiet Quitting” (828 milioni di visualizzazioni), che promuove il rispetto del contratto senza straordinari; “Quittok” (50 milioni di visualizzazioni), con video delle dimissioni; “Rage Applying” (6 milioni di visualizzazioni), che consiste nell’inviare innumerevoli candidature su LinkedIn; e “Bare Minimum Monday” (2,5 milioni di visualizzazioni), che incoraggia a fare il minimo indispensabile il lunedì.
La Generazione Z sta cambiando le priorità nel mondo del lavoro, spostando l’attenzione dallo stipendio alla flessibilità, meritocrazia, autonomia, opportunità di crescita e, soprattutto, un sano equilibrio tra vita professionale e privata. Questa generazione rivendica il diritto al tempo libero per dedicarsi a hobby come viaggi, musica, serie TV, videogiochi e innovazioni tecnologiche. Tuttavia, il loro impegno non si ferma qui. La Gen Z si distingue anche per l’attivismo su temi come sostenibilità, diversità e inclusione, aspetti che considerano fondamentali anche nell’ambiente lavorativo.
L’integrazione tra vita e lavoro, secondo la Gen Z, è cruciale per ridurre il burnout. Essi si aspettano che le aziende diano importanza alle tematiche sociali e ambientali, riflettendo i loro valori anche nel contesto professionale. Questo approccio olistico alla carriera sta ridefinendo le dinamiche del mondo del lavoro, ponendo il benessere personale e la responsabilità sociale al centro delle scelte lavorative.
Last modified: Giugno 4, 2024
