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La Consulta boccia la residenzialità veneta nei bandi ERP. Una svolta per l’inclusione

VERONA (venerdì 26 aprile 2024) – La sentenza della Corte Costituzionale del 7 marzo 2024 ha accolto il ricorso presentato da diverse organizzazioni, dichiarando illegittimo il requisito di residenza anagrafica nel Veneto per accedere alle graduatorie ERP (Edilizia Residenziale Pubblica). La normativa regionale e comunale, che richiedeva una residenza veneta di almeno cinque anni negli ultimi dieci, è stata bocciata per il suo carattere discriminatorio.

di Francesco Catania

Secondo la Consulta, tali disposizioni non tutelano l’interesse di tutti i soggetti a non subire discriminazioni nell’accesso ai servizi, inclusi gli alloggi, in base alla nazionalità. La legge rimane in vigore in tutto il territorio regionale, ad eccezione dell’articolo invalidato.

Coloro che sono stati esclusi sulla base del requisito di residenzialità possono presentare ricorso; le assegnazioni già effettuate rimangono valide come diritto acquisito, mentre quelle in corso e le graduatorie devono essere riviste.

Questa decisione rappresenta un importante passo avanti per garantire un accesso equo agli alloggi pubblici e riflette valori di civiltà e democrazia sanciti dalla Costituzione e dalle direttive UE.

L’emergenza abitativa è critica a Venezia, nel Veneto e a livello nazionale; tuttavia, il diritto alla casa non deve trasformarsi in una “guerra tra poveri”. È necessario un piano casa nazionale e regionale con investimenti certi per aumentare gli alloggi pubblici, inclusa la manutenzione e il recupero dei circa 6000 alloggi ERP vuoti nel Veneto.

Occorre ripristinare le misure a sostegno della morosità incolpevole e per affrontare il caro affitti, nonché regolamentare l’uso dei fitti brevi e turistici attraverso piani urbanistici comunali.

È essenziale una volontà politica forte e lungimirante per progettare soluzioni di rigenerazione urbana basate sull’inclusione e sulla sostenibilità sociale e ambientale.

Tuttavia, le indicazioni provenienti dal governo sembrano concentrarsi su sanare i piccoli abusi edilizi, una strategia che non affronta adeguatamente il problema degli affitti. La priorità dovrebbe essere invece un approccio sistemico e integrato per affrontare l’emergenza abitativa e promuovere l’accesso universale a una casa dignitosa.

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Last modified: Aprile 26, 2024
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