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Paolo Pagliaro racconta la Resistenza e invita a riflettere sul presente

Verona (sabato, 26 aprile 2025) — In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il giornalista e autore televisivo Paolo Pagliaro ha ricordato a Verona il sacrificio di chi lottò contro il nazifascismo e ha invitato a riflettere con lucidità sulle sfide del presente. Una cerimonia intensa che ha unito memoria e attualità, ribadendo l’importanza di preservare la verità storica.

di Chiara De Santis

A Verona, nella giornata del 25 aprile 2025, si è tenuta una cerimonia solenne per celebrare l’80° anniversario della Liberazione. Protagonista dell’incontro è stato il giornalista e autore televisivo Paolo Pagliaro, che ha guidato cittadini, istituzioni e studenti in un viaggio nella memoria della Resistenza veronese.
Attraverso i racconti dei deportati, dei caduti e dei perseguitati, Pagliaro ha sottolineato il legame inscindibile tra libertà e verità, mettendo in guardia dai rischi di un presente che talvolta sembra voler relativizzare la storia.

Nel suo discorso, Pagliaro ha ricordato che tra il 1943 e il 1945 furono 659 i veronesi deportati nei campi di concentramento nazisti, molti dei quali non fecero mai ritorno. Ha raccontato le storie di giovani come Danilo Momi ed Ennio Trivellin, appena sedicenni, e di anziani come Candido Ginepro, di 65 anni, deportati per aver resistito. Non ha dimenticato i più piccoli, come Magda Bodner, morta ad Auschwitz a soli due anni. Oltre a loro, anche Robert Löwenthal e Anne Rosenwald, che a Tregnago scelsero il suicidio pur di non cadere nelle mani delle Brigate Nere.

Pagliaro ha ricordato come Verona, città con un’importante presenza militare, pagò un prezzo altissimo: bombardamenti alleati, deportazioni, repressioni, distruzione dei ponti sull’Adige per mano dei nazisti. E ha onorato i 119 militari veronesi della Divisione Acqui, che a Cefalonia opposero un coraggioso rifiuto ai comandi tedeschi, pagando con la vita.

Non è mancato un riferimento al lato oscuro della città, che fu sede della rifondazione del partito fascista repubblicano e del processo ai gerarchi che avevano voltato le spalle a Mussolini nel luglio 1943. Un capitolo buio della storia locale raccontato anche dalla mostra “Fascismo Resistenza Libertà” in corso al Museo di Castelvecchio, che Pagliaro ha invitato a visitare, soprattutto i più giovani.

La riflessione si è poi allargata al presente. Paolo Pagliaro ha criticato l’idea, sempre più diffusa, di una “pacificazione” che metta sullo stesso piano chi lottò per la libertà e chi appoggiò l’occupazione nazista. “Non può esserci pace senza verità”, ha dichiarato, ricordando che la democrazia italiana è nata proprio dal coraggio di chi scelse di resistere.

Concludendo il suo discorso, Paolo Pagliaro ha evocato le parole di Franklin Delano Roosevelt sulle quattro libertà fondamentali: libertà di culto, libertà di espressione, libertà dal bisogno, libertà dalla paura. Un’eredità da difendere, oggi più che mai, in un mondo attraversato da nuove forme di odio e intolleranza.

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Last modified: Aprile 26, 2025
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