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Stop alla riforma del codice della strada: Verona si oppone alla proposta di Salvini

VERONA (mercoledì 10 aprile 2024) – Il Comune di Verona si aggiunge alla crescente protesta delle amministrazioni locali italiane contro la proposta di riforma del Codice della Strada avanzata dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Tale revisione, secondo il Comune, limiterebbe l’autonomia e le competenze degli enti locali riguardo alla mobilità sostenibile, alla sicurezza stradale e alla pianificazione urbanistica.

di Francesco Catania

Il Consiglio comunale ha infatti approvato ieri sera un ordine del giorno, promosso dal consigliere dem Michele Bresaola e ispirato a iniziative simili già adottate a Milano, Torino, Bologna e altrove. Questo ordine del giorno invita la giunta comunale a intervenire presso il Governo e il Parlamento affinché vengano tutelate le prerogative dei Comuni in materia di mobilità e sicurezza stradale. Si chiede inoltre il mantenimento degli obiettivi di riduzione della mortalità stradale fissati nel Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 e il ripristino degli incentivi per la mobilità sostenibile.

Secondo la proposta di Salvini, il Ministero avrebbe maggior controllo sulla progettazione e realizzazione di infrastrutture come piste ciclabili, zone a traffico limitato e aree pedonali, ostacolando l’introduzione di nuovi strumenti di mobilità ciclistica e limitando l’utilizzo di dispositivi per far rispettare le regole della strada. Questo, afferma il Consiglio comunale, renderebbe più difficile proteggere gli utenti più vulnerabili della strada.

L’iniziativa ha già scatenato una campagna nazionale di protesta promossa dall’associazione “Città30Subito”. Secondo Bresaola, se da un lato l’inasprimento delle sanzioni per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe è positivo, dall’altro è inaccettabile non affrontare il tema della velocità in strada, principale causa degli incidenti. Limitare il supporto alla mobilità sostenibile, soprattutto quella ciclistica e dei monopattini, rappresenterebbe un passo indietro anacronistico.

Il Codice della Strada proposto da Salvini, conclude Bresaola, indebolisce i più deboli sulla strada e limita l’autonomia dei Comuni, allontanando l’Italia dai paesi europei più virtuosi in termini di sicurezza stradale e mobilità sostenibile.

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Last modified: Aprile 19, 2024
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