Il Reparto di Riabilitazione dell’Ospedale San Biagio di Bovolone rappresenta un esempio all’avanguardia nell’ambito della teleriabilitazione, grazie all’introduzione di tecnologie avanzate quali software, sensori, tablet e una piattaforma di gestione cloud. Questo permette di erogare trattamenti riabilitativi a domicilio, migliorando significativamente l’accessibilità e l’efficacia delle cure per i pazienti.
di Davide Lettera
L’utilizzo di questa tecnologia consente ai professionisti sanitari di offrire un supporto continuo e personalizzato ai pazienti, che possono beneficiare di sedute riabilitative senza la necessità di spostarsi fisicamente presso la struttura ospedaliera. La Dott.ssa Paola Pietropoli, a capo dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Riabilitazione, sottolinea l’importanza di questo strumento per migliorare gli “outcome riabilitativi” dei pazienti direttamente a casa loro.
Il programma di teleriabilitazione prevede l’uso di sensori indossabili e di un’applicazione su tablet che guida i pazienti nell’esecuzione degli esercizi. Attraverso un sistema di gestione cloud, i professionisti possono configurare programmi di esercizi su misura, monitorare i progressi e interagire con i pazienti tramite chat e videochiamate.
Fino ad ora, l’UOC di Riabilitazione ha preso in carico 20 pazienti, per un totale di 200 sedute, ottenendo risultati promettenti in termini di recupero funzionale. I trattamenti hanno riguardato principalmente pazienti con esiti di interventi ortopedici maggiori, come la sostituzione di protesi di anca o ginocchio e le fratture del femore.
Prima di iniziare le sedute a domicilio, i pazienti vengono istruiti sull’uso delle tecnologie da un team di fisioterapisti specializzati in robotica, come spiega la Dott.ssa Valentina Rubino, coordinatrice del team. Inoltre, i pazienti sono sottoposti a valutazioni fisiatriche specialistiche prima e dopo il trattamento, per assicurare un monitoraggio efficace del percorso riabilitativo.
L’obiettivo è estendere l’uso della teleriabilitazione a un numero maggiore di pazienti, inclusi quelli affetti da patologie neurologiche quali la Malattia di Parkinson e la Sclerosi Multipla. Questo approccio si inserisce nel più ampio contesto della telemedicina, confermando il suo valore e la sua efficacia come strumento di cura innovativo e all’avanguardia.
Last modified: Febbraio 18, 2024