VERONA (giovedì 18 aprile 2024) – L’Amministrazione giustifica l’aumento della tassa di soggiorno con la crescita della Tari, cioè della tassa sui rifiuti. È l’intenzione comunicata dal Comune di Verona ai rappresentanti degli albergatori e dei titolari di locazioni turistiche della città, provvedimento a cui i tosiani si oppongono.
di Rossana Rizzitelli
L’aumento non è stato ancora quantificato, ma dovrebbe essere al massimo di un euro. La cifra in percentuale potrebbe rappresentare per alcuni un aumento anche di un terzo rispetto all’attuale tassa di soggiorno. E visto che anche i turisti producono rifiuti, l’amministrazione intende chiedere a loro uno sforzo economico maggiore per limitare l’impatto della crescita della Tari su tutti i veronesi.
Totale disaccordo con questa iniziativa è stata espressa dall’opposizione, attraverso Patrizia Bisinella, Anna Bertaia e Antonio Lella, perché l’aumento renderebbe Verona cara quasi come Roma, oppure Venezia e Firenze, cioè le città d’Italia con la tariffa più alta in assoluto. Senza contare la penalizzazione a carico degli albergatori e degli altri operatori dell’accoglienza, che potrebbero dover compensare gli aumenti di tasca loro per non perdere clientela. Con questo aumento si penalizzano soprattutto alberghi e chi accoglie i turisti in modo regolare, incentivando al contrario la trattativa in nero.
Tag: Tari, tassa di soggiorno, verona Last modified: Aprile 18, 2024