Il Carnevale di Venezia ha illuminato piazza San Marco con l’antica tradizione del “Taglio della Testa del Toro“, un evento teatrale organizzato dalla compagnia L’Arte dei Mascareri in collaborazione con Pantakin e una rappresentanza dalla storica città di Aquileia (Udine).
di Davide Lettera
Questa cerimonia, che risale al 1162, celebra la vittoria del Doge Vitale II Michiel contro il patriarca Ulrico di Aquileia, e ha dato vita al famoso detto “tagliar la testa al toro”. La leggenda narra che, come penitenza per la ribellione, ogni anno i discendenti del Patriarca dovevano omaggiare il Doge veneziano con un toro, 12 pani e 12 suini, culminando con l’esecuzione pubblica del toro. Questo rituale simboleggiava la fine di lunghe dispute e la decisione risolutiva, da cui l’espressione veneziana diventata poi proverbiale.
L’evento di quest’anno ha visto la partecipazione del sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino, che ha sottolineato l’importanza di mantenere vive le tradizioni per preservare il legame storico tra Venezia e Aquileia. La narrazione dell’evento è stata affidata alla figura di Pantalone, coadiuvato dalla nipote e una balia friulana, mentre la delegazione aquileiese, adornata di mantelli neri e maschere suine, ha rievocato il patriarca Ulrico e i suoi fedeli feudatari. La celebrazione ha anche coinvolto le 12 “Marie del Carnevale”, che, insieme ai figuranti mascherati, hanno sfilato nell’iconica piazza veneziana, ricreando uno spettacolo storico che rafforza il legame culturale e storico tra le due città durante il periodo carnevalesco.
Last modified: Febbraio 9, 2024