VERONA (lunedì 22 aprile 2024) – Sono state pubblicate su Annals of Neurology le novità sulla sclerosi multipla scoperte da un gruppo di lavoro europeo coordinato dall’Università di Verona. Massimiliano Calabrese, docente di neurologia nell’ateneo scaligero e direttore del Centro regionale ad alta specializzazione per la sclerosi multipla di Verona, insieme al suo team, ha guidato altri 20 centri europei all’avanguardia nello studio.
di Rossana Rizzitelli
La sclerosi multipla è caratterizzata da disturbi neurologici acuti e ricadute che possono colpire la vista, la mobilità, la sensibilità e l’equilibrio, intervallati da fasi di apparente silenzio clinico e benessere dette di remissione, in cui è comunque verificata una progressione della disabilità indipendente dalle ricadute.
In questa fase il danno a carico delle fibre nervose e dei neuroni è molto lento e reso quasi impercettibile dai meccanismi di compenso del sistema nervoso centrale. Solo dopo anni, iniziano i primi segni della disabilità fisica e cognitiva che risulta a questo punto ormai irreversibile.
Conoscere le basi patogenetiche di questa progressione e i possibili biomarcatori capaci di prevederne lo sviluppo è quindi cruciale al fine di identificarla precocemente e consentirne quindi un efficace trattamento prima che il danno neurologico diventi irreversibile. E su questo si è concentrato il lavoro coordinato dall’università di Verona.
Il Centro scaligero ha in cura oltre 2.000 pazienti affetti da sclerosi multipla, è coinvolto in studi clinici internazionali sui farmaci oggi disponibili ed è autore di oltre 250 pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali.
Tag: Massimiliano Calabrese, sclerosi multipla, UniVr Last modified: Aprile 22, 2024