In risposta all’intensa ondata di maltempo che ha recentemente colpito la regione, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato la firma di un decreto che dichiara lo stato di crisi, in particolare nelle province di Vicenza, Verona e Padova. Questa misura permette alla regione di avviare le pratiche per richiedere indennizzi statali, con Zaia che esplicita una cauta speranza riguardo il supporto finanziario da parte del governo centrale.
di Davide Lettera
Durante un briefing presso la sede della protezione civile di Marghera, il 28 febbraio, Zaia, insieme a Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla protezione civile e ora a capo dell’unità di crisi, ha rassicurato i cittadini sul controllo della situazione, nonostante le evidenti difficoltà operative. Il presidente ha espresso ottimismo per un miglioramento nelle prossime ore, enfatizzando come gli investimenti pregressi in infrastrutture di mitigazione come i bacini di laminazione abbiano scongiurato danni maggiori.
Senza tali interventi, la regione avrebbe potuto affrontare scenari ben più gravi, come evidenziato dallo stesso Zaia che ha citato il caso di Vicenza, protetta dall’inondazione grazie al contenimento di milioni di metri cubi d’acqua. Anche nel Veronese, strutture come il muro di contenimento di Soave hanno giocato un ruolo cruciale nella gestione dell’emergenza.
Zaia ha inoltre lanciato un appello alla collaborazione civica per evitare situazioni di pericolo e ha espresso gratitudine verso volontari, vigili del fuoco e forze dell’ordine per il loro impegno. Ha poi sollecitato ulteriori fondi per la prevenzione del rischio idrogeologico, quantificando in un miliardo di euro il fabbisogno per future opere di difesa.
Grazie agli investimenti effettuati dall’anno 2010, inclusa la realizzazione di 13 dei 23 bacini di laminazione previsti e l’apertura di numerosi cantieri, la regione si trova in una posizione relativamente più sicura di fronte alle avversità meteorologiche. Bottacin ha confermato l’attenuazione dei fenomeni estremi e l’attivazione di misure per il ritorno alla normalità nelle zone più colpite, sottolineando l’importante lavoro svolto e quello ancora necessario per garantire la sicurezza idrogeologica del Veneto.
Con investimenti significativi nella difesa idraulica, compresi 3,5 miliardi di euro in opere di difesa idrogeologica e 40 milioni annui in manutenzione, il Veneto si impegna a continuare sulla strada della resilienza e della sicurezza ambientale.
Last modified: Febbraio 29, 2024