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Verona, agente aggredito nel carcere di Montorio: 7 giorni di prognosi

Verona (mercoledì, 16 aprile 2025) — Un nuovo episodio di violenza scuote il carcere di Montorio, a Verona. Un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto con calci, pugni e schiaffi, riportando lesioni che hanno reso necessario l’intervento del personale medico del Pronto Soccorso. Per l’operatore, la prognosi è di sette giorni.

di Chiara De Santis

A subire l’aggressione è stato un agente della Polizia Penitenziaria, in servizio presso la Casa Circondariale di Montorio. A colpirlo, un detenuto già noto per precedenti episodi di violenza.
L’uomo, senza apparente motivo, si è scagliato contro il poliziotto, colpendolo con pugni e schiaffi. Il collega ha riportato ferite che hanno richiesto cure mediche immediate e una prognosi di sette giorni. L’episodio è avvenuto pochi giorni fa, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali.
L’aggressione si è verificata all’interno della struttura penitenziaria di Montorio, a Verona. Le cause dell’episodio sono riconducibili, secondo il sindacato, a un clima sempre più teso negli istituti penitenziari, aggravato da un sovraffollamento cronico e da una persistente carenza di personale e mezzi di sicurezza.

A intervenire duramente sulla vicenda è stato Matteo Barbera, segretario del sindacato Al.Si.P.Pe. – Alleanza Sindacale Polizia Penitenziaria, che ha definito la situazione “ormai insostenibile”. “Non è più accettabile – ha dichiarato – che il personale operi ogni giorno in condizioni di pericolo, senza che vengano adottati provvedimenti concreti”.
Il sindacato lamenta anche la totale assenza di risposte da parte del Provveditorato e della Direzione, nonostante le continue segnalazioni. Il detenuto autore dell’aggressione, nonostante la recidiva, è ancora presente nella struttura e continua, secondo le testimonianze, a “seminare violenza indisturbato”.

Barbera ha poi sottolineato il rischio di una normalizzazione della violenza all’interno delle carceri: “Le aggressioni non sono più eccezioni ma la regola. Ogni giorno i nostri colleghi affrontano situazioni potenzialmente pericolose, senza strumenti adeguati e senza tutele”. Il sindacato ha inoltre rinnovato l’appello alle istituzioni per un intervento urgente, che preveda il trasferimento dei detenuti più pericolosi e l’adeguamento degli organici.

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Last modified: Aprile 16, 2025
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