Verona (mercoledì, 9 aprile 2025) — Cala il sipario sulla 57ª edizione di Vinitaly, la più importante manifestazione internazionale dedicata al vino, che si è tenuta a Veronafiere dal 6 al 9 aprile. L’evento ha registrato 97.000 presenze complessive, con una crescita del 7% degli operatori esteri rispetto al 2024, segno della crescente rilevanza internazionale della rassegna. In un contesto reso complesso da dazi e tensioni geopolitiche, Vinitaly si è confermata come un punto di riferimento strategico per il settore vitivinicolo italiano.
di Chiara De Santis
Con oltre 32.000 buyer provenienti da 130 Paesi, Vinitaly 2025 ha rafforzato il proprio ruolo di piattaforma globale per l’incontro tra domanda e offerta. Gli aumenti più significativi si registrano da Regno Unito (+30%), Francia e Belgio (+30% e +20%), e Stati Uniti e Germania (+5%). Unico dato negativo, la flessione dalla Cina (-20%).
Anche il fuori salone “Vinitaly and the City” ha confermato il proprio successo con 50.000 tagliandi-degustazione venduti, pur con una giornata in meno.
Per la prima volta nella storia della manifestazione, sono intervenuti due commissari europei – Christophe Hansen (Agricoltura) e Olivér Várhelyi (Salute) – insieme ai rappresentanti dei ministeri dell’Agricoltura, del Made in Italy, degli Esteri e dell’Agenzia ICE. Tra le novità di quest’anno: Vinitaly Tourism, il nuovo format dedicato all’enoturismo, e l’attenzione crescente verso i trend emergenti come i vini No/Low alcol, RAW Wine e vini in anfora.
Un segnale chiaro di unità e visione, come sottolinea il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «Il mondo del vino italiano ha saputo reagire con coesione e pragmatismo alle difficoltà del contesto internazionale. Verona si riafferma capitale europea del vino e Vinitaly un asset strategico per tutto il settore». Prossima tappa: Vinitaly USA a Chicago, il 5 e 6 ottobre, a testimonianza di un legame sempre più solido con il mercato americano.
Last modified: Aprile 9, 2025